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INFERNO è la rivisitazione della Divina Commedia portata in danza, parole, immagini da Marika Mazzetti (Direttrice Artistica) che ha voluto rendere omaggio alla sua insegnante Gloria Barbieri in una vera e propria performance di arti contaminate.
INFERNO è stato rappresentato al Teatro Il Celebrazioni (BO) il 2 giugno 2017, al Teatro di Sasso Marconi (BO) il 10 giugno e al Teatro all’Aperto di Sasso Marconi (BO) il 22 giugno ottenendo un grandissimo successo di pubblico.
INFERNO è uno spettacolo riproducibile in teatro, di grande effetto scenico e culturale che riporta lo spettatore a ripercorrere le bolge infernali fino al centro della voragine capovolta. La voce narrante, Davide Lazzaroni è riuscito, con un tocco assolutamente personale e introspettivo sulle anime dannate, governate dalla legge del contrappasso, a condurre il pubblico fino al Cocito, il fiume dove Lucifero è bloccato per l’eternità. Le giovanissime ballerine hanno interpretato le anime dannate caratterizzandole e facendole uscire dallo schema di saggio di danza.
Regia: Marika Mazzetti
Voce e Testi: Davide Lazzaroni
Foto: Paola Luciani
Coreografie: Marika Mazzetti e Caterina Campagna
Danzano: Studio Danza Ensemble e Danza Ensemble
Costumi: Vittorio Concu
LE IMMAGINI DI SCENA
Sono state effettuate in studio con le stesse ballerine, cercando di cogliere movimenti importanti delle coreografie che avessero potuto rafforzare ciò che lo spettatore osservava. Nel set è stata creata una scenografia particolare che dava ulteriormente un aspetto “drammatico” alla foto interponendo tra me e le persone un velo che si muoveva con l’aria, andando così a creare ad ogni scatto situazioni di luce differenti.
REPORTAGE DEGLI SPETTACOLI
I TESTI di DAVIDE LAZZARONI
ANTINFERNO – CARONTE E LIMBO
Eterno… eterno… e ancora eterno….
Tutto si ripete uguale a sé stesso per l’intera durata dell’eternità…. Ah.. l’Eternità….
Cos’è l’eternità?
Non è nemmeno quantificabile l’Eternità… non si può nemmeno immaginare…. si può solo… Intuire? No…. annusare, forse.
Le anime precipitano dall’alto come gocce dalle nuvole gonfie di pioggia, schiantandosi davanti alla porta di questa dimora, per confondersi poi le une nelle altre, a comporre mille rivoli che si allungano nel grembo dell’Abisso… seguendo il fluire naturale delle leggi e andando ciascuna a trovare la propria destinazione… a ciascuno il proprio posto in questo mondo senza luce….
Qui tutto ha un ordine… superiore… preciso e puntuale… Ci vuole metodo!
Rigore!
Non si possono lasciare le cose…. al caso.
Non ci è concesso.
Delitto – certezza della pena.
È una cosa scientifica. Matematica.
Se tu hai tolto ti verrà dato, se tu hai dato ti verrà tolto… si chiama Contrappasso.
Ogni condanna ha il suo tormento, ogni tormento la sua prigione.
Vestibolo, Limbo… poi i vari cerchi concentrici con i loro gironi e le bolge e… Caina, Antenora, Tolomea, Giudecca…
un precipitare disperato verso questo sprofondo…
Caronte fa scivolare la sua barca sulle acque di questo fiume, scuro come l’inchiostro, spingendo a fondo il suo remo nell’acqua torbida… da una sponda all’altra… avanti e indietro… avanti e indietro… da un tempo infinito per l’eternità…
Accompagna così le anime al loro destino perché… attraversato questo specchio profondo…. non si può più tornare indietro.
Ma fuori da questo tormento, senza prigione alcuna, ci sono le anime dei puri… prime fra tutti… dannate, senza colpa, a fluttuare impalpabili in un giardino che le accoglie: il Limbo…
LUSSURIOSI E GOLOSI
122….. 123… 124…….. 130….
Mi volteggiano attorno veloci, troppo veloci…. dannazione…. Così perdo il conto!…. 142… 150… 151… e 6…. 157… otto.. nove… dieci… 160… centosessantuno…
Sono state le loro passioni a trascinarle quaggiù… anime ingorde… insaziabili… i loro desideri di carne…. e ora è proprio il turbinio di quelle stesse passioni che le costringe a vorticare nell’aria irrespirabile di questo inferno… spinte da questo vento che non smetterà mai di soffiare….192, 193, 194 e dieci che restavano 204…. 206… e sei 212 ….
E non c’è tregua! Non c’è pietà!… Non c’è pietà né per me… né per loro…….. che in fondo… in fondo… molte di queste creature hanno solo amato… amato davvero…. di quell’amore puro, sensuale, vorace…. che non lascia scampo … non lascia spazio alla ragione…. ma c’è davvero qualcosa di sbagliato?….
Ma no!
Ci vogliono delle regole… bisogna essere inflessibili….. 231… 235… 236…
Certi desideri vanno saputi contenere… controllare….
Non si può essere… smodati… come quelli laggiù che hanno passato l’intera esistenza a mangiare… mangiare… mangiare….. mangiare…. e ora sguazzano nel fango sotto la pioggia battente della loro eterna fame…
IRACONDI
Eccoli gli iracondi… riottosi… ringhiosi come belve che s’azzuffano digrignando i denti… fetenti fiere feroci pronte a dilaniarsi azzuffandosi… azzannandosi… stizzose… razza corrosa da tormenti e livori…… affondata nello sprofondo di questa palude che li inghiotte e li rivomita… di aggressione in aggressione… l’eterna dannazione di chi ha il petto spaccato da una rabbia antica… la fiamma mai sopita del rancore sulla punta aguzza dei denti… nelle bocche che stridono, che gridano e urlano e imprecano … anime incatenate alla prigione del loro inferno… con l’odio appeso a ogni anello della catena che si trascinano addosso, sputando bile a ogni parola, veleno a ogni morso… Affondano e riemergono, riemergono e affondano con le loro anime pesanti in quest’acqua torbida come fiele… sbracciando, gesticolando, cercando di abbrancarsi, strattonarsi, graffiarsi, aggrappandosi le une alle altre e non c’è tregua non c’è pace perché sono anime divorate da un odio immenso atroce, feroce, mordace, rapace…..
ERETICI
Cosa… è …. questo infinito silenzio… che ora avvolge queste anime accatastate, ammucchiate insieme… ?
Le ho viste arrivare con le loro fantasie balzane, le loro visioni farlocche, i sogni bislacchi… le idee più strampalate su come funzioni davvero l’universo – quello nascosto agli occhi degli esseri umani… meccaniche sublimi, regole eterne, cosmogonie perfette, teofanie…. valori assoluti che non possono stare nella mente così povera, così piccola, modesta di un solo essere umano…
Hanno peccato di… fantasia… condannate per aver sognato, immaginato, generato universi… ma è davvero questo un peccato?
A immagine e somiglianza di colui che li ha creati… è stato scritto… .e allora?
Se anche avessero generato un’idea tanto inverosimile, tanto lontana dall’essenza che regola questa eternità, anche se non avessero ascoltato e confidato nelle verità rivelate…. varrebbe davvero questo la loro condanna? Marchiati come Eretici e scaraventati in questo regno di oscurità non solo per aver dubitato, ma per aver osato supporre qualcosa di diverso… per aver generato universi fantastici, a immagine e somiglianza di colui che li aveva creati….
Cosa è questa infinita… inutile… pietà… che sento dentro…?
FRAUDOLENTI E TRADITORI
«… Luogo è in inferno detto Malebolge, tutto di pietra di color ferrigno,
come la cerchia che dintorno il volge.
Nel dritto mezzo del campo maligno vaneggia un pozzo assai largo e profondo, di cui suo loco dicerò l’ordigno…»
Una dietro l’altra in questa grigia prigione di pietra… le anime sprofondano ciascuna alla pena che le spetta seguendo la legge immutabile del contrappasso.
Suddivise per gravità di colpa, fino alla parte più profonda dell’Inferno… il Cocito… dove tutto è immobile… congelato in una morsa di ghiaccio eterno… infinito… senza luce … senza pace… Dalle Malebolge si allunga la schiera interminabile di dannati: i peggiori perché sono quelli che nella loro vita terrena hanno mentito, ingannato, tradito, partorito e venduto a caro prezzo ogni sorta di illusione, di falsità… di… meschina bugia… di bieca lusinga… praticato ogni sorta di tradimento più vile…
Seduttori
Ruffiani
Adulatori
Indovini
Maghi
Ipocriti
Ladri
Traditori degli affetti più cari… degli ideali più sacri…
Maschere che sono volti o volti che sono maschere?
Alla doppiezza della loro faccia di creta… è riservato il posto d’onore su questo palco di tormenti.
Contorcetevi pure, disperatevi, arrovellatevi ora, nel vostro inferno… perché per voi non ci sarà mai tregua… nessuna pace…
Nessuna luce.
Per voi come per me… che ne porto nel nome l’essenza… Condannato io stesso a questa infinita, eterna invidia della luce…
LE FOTO DELLE PROVE
Il mio impegno artistico e professionale per una fotografia che rispetta ogni specificità individuale, contro ogni forma di discriminazione, di sfruttamento e di violenza.
Con “Obiettivo Etico” ho voluto dare vita a un vero e proprio patto, soprattutto con me stessa, che potesse in qualche modo certificare l’impegno che da anni porto avanti nella mia attività artistica e professionale per la ricerca di una comunicazione che tenga in considerazione quegli aspetti etici che ritengo fondamentali: il rispetto della donna, dalla bambina alla persona adulta, come di ogni essere vivente, umano o animale, contro ogni forma di discriminazione, di abuso o di mercificazione del corpo, a partire dallo sfruttamento per fini meramente commerciali della nudità; l’attenzione e il rispetto per ogni forma di diversità, di identità di genere e la cura scrupolosa della fotografia dedicata ai minori, in particolar modo nell’ambito della danza e dello sport.
Obiettivo Etico è la mia scelta di campo per un impegno professionale coerente, anche nell’ambito della fotografia.