Gli utilizzi della fotografia in ambito psicologico sono molteplici. Con il termine “fototerapia” si indica l’uso delle fotografie nel setting psicoterapeutico allo scopo di esplorare i vissuti emozionali che l’immagine fotografica suscita nel paziente e facilitare la rielaborazione del materiale emerso nel percorso di cura. Una forma particolare di fototerapia è la “foto-arteterapia”, praticata da psicoterapeuti con una specifica formazione in arteterapia.
Nella “fotografia terapeutica”, la fotografia viene utilizzata in contesti non clinici anche da persone non formate in discipline psicologiche: il fine è più genericamente quello di esplorare l’interiorità e ampliare l’auto-consapevolezza dei soggetti che prendono parte all’azione. Gli ambiti di applicazione sono innumerevoli, dalla scuola agli ambienti di lavoro, dai contesti di formazione ai progetti nel sociale; nell’attuare gli interventi la tecnologia digitale costituisce un importante ausilio, perchè è facile da utilizzare, permette di vedere subito la foto scattata ed eventualmente di modificarla con gli appositi software.
Secondo Judy Weiser (psicoterapeuta canadese), la fotografia terapeutica …
“…is done by individuals by and for themselves in non-therapy settings for the purpose of their own personal growth and insight, creative artistic statement, as an agent of personal/political/social change or community-strengthening – or even more broadly when using the camera for the purpose of qualitative research or as part of organized community-based research projects.”
Se viene usata per esplorare l’interiorità delle persone, la fotografia può far emergere emozioni, sentimenti, pensieri, ricordi, e favorire l’empowerment di singoli individui, gruppi, comunità.
Aiutata nel 2013 da Elisa Lucchi (psicologa) che ha dato un nome ed un “corpo” al mio modo di scattare, porto avanti il mio lavoro attraverso la Fotografia Terapeutica che mi permette di aggiungere alle mie fotografie oltre all’estetica e al tecnicismo anche la terza dimensione: quella della profondità.
Enfasi particolare viene data alla relazione fotografo-modello; la fotografia, come atto relazionale e comunicativo, permette al modello di rivelarsi al fotografo nei suoi comportamenti, nei suoi ritmi e nelle sue modalità espressive durante lo svolgersi del set.
L’intensità della relazione fa emergere vissuti e stimola riflessioni in entrambi i soggetti coinvolti nello scambio.
Un sentito grazie ad Elisa Lucchi che ha saputo inizialmente aiutarmi e ha aperto ancora di più questo mio canale tra visione e sostegno, per farmi percorrere più consapevolmente questo cammino che va “oltre” l’immagine.