CANDORE VIOLATO
Il progetto fotografico “Candore Violato” tratta i temi della Femminilità traumatizzata e della Natura ferita tramite immagini scattate in una cava di marmo sui monti di Carrara nell’agosto 2018.
Il puro marmo accoglie il corpo nudo di una donna, come in un grembo materno, le crepe sulle pareti rompono il bianco assoluto così come i capelli rossi della ragazza che vive questo incontro abbandonandosi completamente tra la polvere e i detriti del monte violato. Lei, bendata, che mai volutamente si vede in volto vive il suo traumatizzato interiormente quasi legata, imprigionata.
Il bianco predomina su tutto, ma è un bianco che impaurisce ed intenerisce, silenzioso e opprimente a monito di chi osserva. La nudità è senza stereotipi, la donna non appare sensuale o disponibile, il corpo nudo si confonde con il bianco del marmo, tanto da notare la nudità in un secondo momento, perchè l’occhio umano tende ad essere catturato dal colore rosso dei capelli.
Molti sono gli archetipi racchiusi nel progetto che lasciano in chi osserva la possibilità di far lavorare l’inconscio trovando lentamente tutte le chiavi di lettura dell’immagine.
L’antichissimo binomio donna-natura è fortemente voluto e presente in tutto il racconto fotografico, i pensieri della “donna” non traspaiono perchè il volto viene nascosto, ma la sua presenza è un tutt’uno con il bianco del marmo: è il suo corpo che parla.
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Ciò che fai alla Natura lo fai alla Donna.
E ciò che fai alla Donna lo fai alla Natura.
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La prima volta che vidi una cava di marmo era il lontano 2003. Fui condotta in una notte di luna piena sui “Ponti di Vara” e poi nel “Buco della Luna ” a Carrara e da quel giorno porto la polvere bianca nel cuore.
Conobbi invece Kiara Aradia 5 anni più tardi e inizio’ con lei quella amicizia fatta di empatia e pur non vedendoci tanto, quel legame sottile non è mai venuto meno. Con lei ho fatto molti set fotografici e ho potuto constatare quanta capacità lei abbia di interpretare le mie visioni.
Nasce così, in questo agosto caldissimo il mio “racconto fotografico”, la mia volontà di unire molte simbologie in immagini che potessero raccontare il mio rapporto con il monte alle spalle di Carrara e la bianchezza del corpo di Kiara, il mio rapporto con il dolore verso la Natura violata e verso il Femminile traumatizzato.
Il marmo e la donna, entrambe feriti per la mano dell’uomo che non sa più curare, amare, proteggere.
Il candore di entrambe, violato.
Questo è il mio 6° anno consecutivo che per il 25 novembre (Giornata Mondiale contro il femminicidio) mi impegno in un progetto di sensibilizzazione, perchè goccia dopo goccia possiamo cambiare sia noi donne diventando più consapevoli, sia gli uomini che devono iniziare a pensarci pari a loro.
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Il progetto si arricchisce delle parole di Kiara che ha scritto il libro “Il mio Regno per un cavallo” dove racconta la storia vera di un’adolescente vittima di abusi sessuali in un maneggio, il cui amore per i cavalli è stato sfruttato da persone spregevoli. Kiara è innamorata di West, ma non è in grado di comprarlo e teme per la sua sopravvivenza, per questo cade nella trappola del proprietario della scuderia, che le strappa l’anima in cambio di poter frequentare il cavallo. Il libro descrive gli abusi che subiscono i cavalli campioni di morfologia. Un viaggio toccante e straordinario di forza e rinascita che evoca il connubio tra donna e cavallo, tra donna e natura, il sacrificio totale di sè per la vita dell’altro. Il libro è abbinato alla campagna di sensibilizzazione di Horse Angels finalizzata a sconfiggere le violenze sui minori e sui cavalli. Con il suo libro, Kiara ha vinto due premi letterari: Premio Nazionale di Lettere come romanzo inedito e Premio Speciale “La voce delle donne” del Concorso Nazionale Thesaurus.
“Candore Violato” viene presentato in abbinamento al libro “Il mio Regno per un cavallo”
dove Kiara si esprime sia con il corpo che con le parole per dar voce al suo dolore.
Un racconto di vita e rinascita, dove la Natura cura e sconfigge il male.
Ringrazio